Che cos’è CAPI?
CAPI è una soluzione che aiuta brand, publisher e piattaforme tech a comunicare inviando segnali tra sistemi diversi, di solito tra il sito web o il sistema di vendita del brand e una piattaforma pubblicitaria, per monitorare eventi di conversione online oppure offline come iscrizioni via email, visualizzazioni di pagine di prodotto, aggiunte al carrello, acquisti e altro ancora.
Questa connessione è fondamentale per i brand perché permette di capire come stanno andando le campagne, ottimizzarle e favorirne la crescita.
Come si differenzia CAPI dalle altre soluzioni di conversioni?
CAPI si differenzia da altre soluzioni di tracking delle conversioni in vari modi. A confronto con i classici “tracking pixel”, questo rappresenta infatti una soluzione più solida.
I pixel operano lato client, quindi si basano sul browser del consumatore per caricarsi e attivarsi. Questo li rende vulnerabili a blocchi pubblicitari, restrizioni dei browser e perdite di dati, offrendo al contempo un controllo limitato sui dati e sui parametri di conversione.
CAPI invece funziona lato ad server, garantendo una trasmissione dei dati più diretta e affidabile, soprattutto in ambienti senza cookie. I brand hanno così maggiore controllo sui dati e possono personalizzare i parametri di conversione in base ai percorsi specifici dei clienti, incluse le conversioni offline.
Per esempio, se qualcuno usa una carta fedeltà alla cassa, quella transazione può essere collegata all’esposizione a una pubblicità precedente, offrendo ai brand una visibilità sulle conversioni offline che prima era impossibile ottenere.
Questo livello di dettaglio consente di ottenere un’attribuzione in tempo reale, che è una vera svolta nell’ottimizzazione delle campagne. È particolarmente utile nel settore del commerce media, dove i rivenditori vogliono capire come la pubblicità influisce sia sulle vendite online che su quelle in negozio.
Anche se le clean room possono supportare processi di attribuzione e misurazione, CAPI offre un modo più diretto e immediato per attivare questi dati. Le clean room si basano tipicamente su elaborazioni in blocco e sulla coordinazione tra partner, mentre CAPI consente una condivisione continua dei dati a livello di conversione, permettendo misurazioni tempestive e l’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie.
CAPI consente l’attribuzione in tempo reale.
In pratica, CAPI rende più smart i sistemi pubblicitari: con cicli di feedback più ricchi e veloci, le campagne possono adattarsi in tempo reale, trasmettendo pubblicità migliori, evitando messaggi ridondanti e ottimizzando i risultati in base a obiettivi concreti, non solo ai clic.
Le soluzioni CAPI non sono una novità: sono state ampiamente utilizzate all’interno dei walled garden come Meta, Pinterest o Google, dove i consumatori sono registrati e le piattaforme dispongono di identificatori persistenti come email o ID utente. Queste piattaforme hanno avuto un vantaggio competitivo perché possono collegare un’impression pubblicitaria o un clic a un’azione successiva, come un acquisto, all’interno del loro ecosistema chiuso.
Questo livello di connessione consente di attribuire in tempo reale le conversioni: se una persona vede un annuncio e poi effettua un acquisto, quel segnale può essere inviato quasi immediatamente alla piattaforma pubblicitaria, permettendo di prendere decisioni più intelligenti, come interrompere la visualizzazione di annunci a chi ha già acquistato. Ciò significa risparmio di budget per la campagna e una migliore esperienza per il consumatore.
Ma ecco la sifda: le soluzioni CAPI e le ottimizzazioni in tempo reale sono rimaste circoscritte ai walled garden. Sull’open internet, le piattaforme pubblicitarie che gestiscono le campagne non ricevono gli stessi segnali, il che impedisce di ottimizzare le campagne in tempo reale sulla base degli eventi di conversione.
Inoltre, ogni grande piattaforma ha sviluppato la propria versione di CAPI, con requisiti di configurazione e dati differenti. Per un brand che vuole fare pubblicità su 10 piattaforme, questo significa dover gestire 10 integrazioni diverse, con conseguente frammentazione, perdita di tempo e difficoltà di scalabilità.
Creare una soluzione CAPI standard
La necessità di una soluzione standard è sempre più evidente.
L’IAB Tech Lab sta lavorando per creare un conversion API standard che funzioni su tutte le piattaforme e sull’open internet. E l’obiettivo? Semplificare le integrazioni, ridurre la frammentazione e offrire ai marketer lo stesso livello di dati e ottimizzazione che oggi ottengono solo i walled garden, ma ovunque.
La standardizzazione di CAPI porterà vantaggi enormi a tutto il settore:
- i marketer potranno misurare le performance in modo coerente su tutti i canali.
- i publisher avranno a disposizione un sistema per ricevere segnali in tempo reale senza dover costruire integrazioni personalizzate.
- i consumatori vedranno annunci più pertinenti e meno ripetizioni di prodotti già acquistati.
E cosa altrettanto importante, un approccio standardizzato permetterà di condividere questi segnali nel rispetto della privacy, con i giusti controlli sui dati.
Un futuro più evoluto e più attento alla privacy
Man mano che il settore evolve verso un futuro più attento alla privacy e più inter-operabile, questo è il momento di prepararsi. L’auspicio è che i brand, le agenzie, i publisher e le piattaforme tech supportino una soluzione CAPI standard, contribuendo all’evoluzione dell’intero ecosistema.
Ciò ci permetterà di misurare le performance in modo uniforme, ottimizzare le campagne in tempo reale su tutti i canali e costruire un futuro più trasparente e sicuro per la privacy, andando oltre i limiti di qualsiasi piattaforma.
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